Dopo la ufficializzazione
dell’inaccettabile PGTU varato da l’ex sindaco Dompé, restavano
due opzioni: o modifiche a breve termine del PGTU da parte della
nuova Amministrazione Checchi, o presentazione di un ricorso
prima del termine di prescrizione.
Ignorando la ns.
lettera del 3 Giugno il Sindaco ci ha fatto ben capire
che non avrebbe fatto alcuna modifica. Di ciò abbiamo poi avuto
conferma il 18 Luglio alla riunione con gli assessori (sindaco
latitante) dove ci veniva detto che non si potevano occupare dei
problemi della ns. zona in quanto dovevano ristudiare tutto;
alias, dovevano occuparsi dei massimi sistemi. Nell’occasione,
l’assessore alla viabilità Simona Rullo aveva affermato che
forse era meglio che il ricorso andasse a conclusione cosicché
risultasse chiaro quali interventi del PGTU si potevano fare e
quali invece no. Ma non è andata così.
IL SINDACO CHECCHI E' USCITO DAL NASCONDIGLIO E SI E' ERTO A
PALADINO DELL'OPERA DI DOMPE' INVIANDOCI UN ATTO GIUDIZIOARIO
CHE NE HA CERTIFICATO IL SOSTEGNO E LA DIFESA. Con l’Atto il
Sindaco ha neutralizzato il ricorso popolare dei residenti con
il preciso scopo di metterli in difficoltà ed intimorirli per
indurli a rinunciare, essendo egli ben conscio che le plurime
ragioni di illegittimità sostenute dai ricorrenti hanno una base
solida. I ricorrenti però non si sono fatti intimorire ed hanno
effettuato la trasposizione al TAR del Ricorso al Capo dello
Stato bloccato dal Sindaco.
IL RICORSO SUL PGTU QUINDI ORA PROSEGUE IN SEDE GIURISDIZIONALE.
Non ci stupisce più l’ostinata ed annosa perseveranza con la
quale lo strapotere della Amministrazione si esercita, ORA PIU'
CHE MAI CON QUESTO PGTU, contro il diritto dei residenti di non
subire disagi ed inquinamenti da traffico collegati alla M3 per
mancato rispetto delle Regole e del buon senso, ma anche per
altre ragioni non dichiarabili ai cittadini. A partire da
Taverniti, le Amministrazioni che in questi anni si sono date il
cambio hanno adottato messe in scena variegate, a seconda del
colore politico, nel mal riuscito tentativo di apparire ai
cittadini diverse e nuove; ma i loro comportamenti reali si sono
rivelati indifferenziati in quanto la prima Regola adottata è
sempre quella di ignorare le Regole nascondendole dietro
montagne di inutili espressioni burocratiche o il silenzio.
Cerchiamo di sintetizzare detti comuni comportamenti anche
applicandoli al presente:
1) COMANDANO SEMPRE E SOLO I SOLDI. Ogni Amministrazione fa di
tutto (e anche di più) per favorire chi investe nel cemento
poiché ciò consegue lauti introiti in denaro e/o in
realizzazioni di opere pubbliche; queste però, talvolta, sono
solo figurative quando vanno a sola utilità dei manufatti degli
stessi costruttori se non addirittura a danno dei cittadini.
Così accade per via Fermi, che vogliono stravolgere per metterla
a servizio del futuro VI palazzo dell’ENI (De Gasperi Est) in
barba alle leggi sul PGTU, in barba al vincolo paesistico
ambientale ed in barba allo stesso Statuto del Comune. Comandano
le convenienze dell’ENI, quindi l’Amministrazione ossequia ed
esegue. E l’impatto ambientale a danno dei residenti oltre che
la prescritta conservazione dell’ambiente? No, non c’é alcun
problema perché qui abitano solo fantasmi. La via Fermi infatti
NON ESISTE (o è stata fatta sparire) dalla classificazione
funzionale delle strade (vedi tavole 8a e 8b del PGTU).
2) LE OPERE REALIZZATE NON SEMPRE SONO ATTE A SODDISFARE I REALI
BISOGNI DEI CITTADINI O COSTITUISCONO MIGLIORIE, MA SERVONO
SOLTANTO A DARE VISIBILITA' ALLA MAGGIORANZA CHE GOVERNA. Ed
ecco che spunta l’opera artistica discutibile o la piazza
inutile. Oggi però vanno per la maggiore le piste ciclabili, per
cui NON IMPORTA se la pista che si vuole fare nelle vie Caviaga/Piadena
é dannosa perché sottrae ampie e preziose aree di sosta in una
zona congestionata; se pericolosa perché è fuori norma; se viola
il vincolo paesistico; se é in contraddizione con lo stesso PGTU
(a pag. 54) perché non è necessaria in una isola ambientale; se
è un inutile duplicato della pista ciclopedonale di via Fermi:
COME DETTO SOPRA, LO SCOPO E' TUTT' ALTRO CHE L'UTILITA'.
Questa é una pista che arriverà diretta alla “stazione delle
biciclette”, un “fiore all’occhiello” che accontenta tutti i
politici poiché farà gioire la minoranza erede di Dompé che la
ha pianificata e scoppiare d’orgoglio la attuale maggioranza,
specie coloro che si definiscono “Verdi” e che, guarda caso,
sono le stesse due persone che nella amministrazione Taverniti
hanno trasformato la via Caviaga in una estensione del terminal
M3 e che, adesso come allora, hanno in mano l’assessorato alla
viabilità non per intervenire a ridurre il caos da traffico di
cui sono autori ma per usarlo a giustificazione di una pista
ciclabile che darà la mazzata finale alla possibilità di accesso
al parco dei frequentatori e moltiplicherà il già grosso
problema del parcheggio a residenti e visitatori.
San Donato Milanese, 12/10/2012 Ezio Sinigaglia
Comitato residenti:
fermicaviaga@libero.it
P.S. Lettera di ringraziamento del Comitato al Sindaco
per il suo comportamento
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