IL PARCO LAMBRO
Siamo nel territorio di Milano, nella zona Est della città, ed occupa circa 90 ettari. Fu concepito nel 1936 per dare a Milano il suo più ampio polmone verde. Progettato sul corso del fiume, fu movimentato con l'elevazione di due collinette e con due laghetti (ora prosciugati).
Opportunamente piantumato, assorbì anche un'area occupata da cascine e mulini, destinandola a una sorta di museo agricolo e salvaguardando la coltivazione foraggiera più tipica del milanese: la marcita. L'area ha subito, col tempo, un progressivo degrado: dapprima il disboscamento del periodo bellico, poi il soffocamento del cemento con l'insorgenza di caseggiati, aree industriali e la sopraelevazione della Tangenziale Est.
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In tempi più recenti l'area ha sofferto i problemi connessi al degrado delle aree periferiche metropolitane. In un mulino ristrutturato ha sede il centro del gruppo Exodus che svolge l'attività di recupero in comunità dei tossicodipendenti: un presidio che riconduce emblematicamente a una delle questioni più drammatiche della zona.
Nei fine settimana della bella stagione, soprattutto, il parco è ancora luogo di appuntamento per lo svago e il tempo libero dei milanesi, anche se le aspettative ispiratrici del progetto originario non si sono certo realizzate nel migliore dei modi. Delle acque del Lambro meglio non dire: parlano da sole le schiume, i rifiuti che galleggiano e gli scarichi che provengono dall'abitato cittadino.
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